La Pentolaccia:
origini della festa
La Pentolaccia è una festa dalle origini alquanto incerte. Alcuni storici ritengono probabile che tale tradizione faccia parte delle “novità” portate in patria da Marco Polo di ritorno dal suo mitico viaggio nella Cina del Kublai Khan.

La diffusione in Europa conferisce però alla festa una connotazione di rito tra il “sacro” e il “profano”, favorita dalla collocazione temporale: a cavallo tra il Carnevale e la Quaresima.
In Spagna, per esempio, la prima domenica di Quaresima è detta "domingo de piñata".

I tratti del Carnevale si ritrovano nei caratteri del Charivari: nel ballo con cui, secondo la tradizione popolare, si apre la festa; nei costumi e nelle maschere (in origine di tipo “bestiario” e “antropomorfo”, che per le nostre rappresentazioni sono state realizzate dagli stessi componenti del Gruppo); nei sonagli e campanelli con il cui suono s’intendeva allontanare gli spiriti maligni.
I caratteri del rito “sacro, divinatorio”, sono rappresentati invece dalla “pignata” (un tempo era un vaso in terracotta, la “pentolaccia”) riempita con frutta secca, e in epoca più tarda con leccornie. Al culmine della festa, i partecipanti, bendati e muniti di bastone, tentano a turno di rompere questo contenitore sospeso in aria mediante una corda.

A tale gesto rituale sono stati attribuiti vari significati: dal rito propiziatorio di fertilità e ab-
bondanza degli ormai prossimi raccolti (si va infatti verso la Primavera), all’atto di “ultima
abbuffata” prima di entrare nel periodo di digiuno e pentimento tipico della Quaresima.
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