origini della festa
La diffusione in Europa conferisce però alla festa una connotazione di rito tra il “sacro” e il “profano”, favorita dalla collocazione temporale: a cavallo tra il Carnevale e la Quaresima.
In Spagna, per esempio, la prima domenica di Quaresima è detta "domingo de piñata".
I tratti del Carnevale si ritrovano nei caratteri del Charivari: nel ballo con cui, secondo la tradizione popolare, si apre la festa; nei costumi e nelle maschere (in origine di tipo “bestiario” e “antropomorfo”, che per le nostre rappresentazioni sono state realizzate dagli stessi componenti del Gruppo); nei sonagli e campanelli con il cui suono s’intendeva allontanare gli spiriti maligni.
I caratteri del rito “sacro, divinatorio”, sono rappresentati invece dalla “pignata” (un tempo era un vaso in terracotta, la “pentolaccia”) riempita con frutta secca, e in epoca più tarda con leccornie. Al culmine della festa, i partecipanti, bendati e muniti di bastone, tentano a turno di rompere questo contenitore sospeso in aria mediante una corda.
A tale gesto rituale sono stati attribuiti vari significati: dal rito propiziatorio di fertilità e ab-
bondanza degli ormai prossimi raccolti (si va infatti verso la Primavera), all’atto di “ultima
abbuffata” prima di entrare nel periodo di digiuno e pentimento tipico della Quaresima.
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